Una favola
9 Agosto 2006La mosca cocchiera di La Fontaine
Un carrozzone tirato da sei cavalli saliva su per una via erta, rotta, sabbiosa.
I viaggiatori erano scesi e facevano a piedi il tratto di strada per alleggerire ai cavalli il peso e la fatica; tuttavia i cavalli sudavano e soffiavano. Sopraggiunse una mosca.
“Per fortuna sono arrivata io! ” esclam?.
E cominci? a ronzare negli orecchi degli animali, a pungere ora questo ora quello, or sul muso or sul dorso.
Poi si sedette sul timone , poi si pos? sul naso del cocchiere , poi vol? sul tetto della carrozza.
Andava , veniva , affannata, e brontolava e squillava:
“Bel modo di fare! Se non ci fossi io! Guarda! Il prete legge il breviario. Quella donna canta. Quei due parlano dei loro affari. Il cocchiere sonnecchia. A darmi pena sono io sola. Tocca a me far tutto. Tutto cade sulle mie spalle. Ah che lavoro!”
Finalmente dalli e dalli, la carrozza giunse al termine della salita, dove ricominciava la via piana. I viaggiatori ripresero il loro posto; il cocchiere fece schioccare la frusta; i cavalli si rimisero al trotto. Sul tetto del carrozzone la mosca trionfava.
“Li ho condotti, eh, fin quass? ! Se non c?ero io!” – si lagnava.
“Nemmeno grazie mi dicono. Dopo tutto ci? che ho fatto.”
Tra gli uomini quante mosche cocchiere !
1 commento
I commenti sono chiusi.