Vergogna, vergogna, vergogna…
28 Dicembre 2011La questione immigrati.
di R. Intini.
Vergogna per le voci che si alzano:- Mandate via quei porci!
Ebbene gli immigrati sono porci per il semplice fatto di essere scappati da una situazione di guerra, violenza, povertà ed essere andati in cerca di un futuro migliore.
Vergogna per le voci che si alzano:- Rovinano la nostra immagine!
Ebbene forse nessuno si è mai accorto, passeggiando nel corso o nella piazza principale del paese, o non ha mai osservato che sono diventati le sputacchiere ufficiali, dopo il consumo esagerato di alcool e di birra nei bar e nei club.
Vergogna per le voci che si alzano:- Li paghiamo, con i nostri soldi,per stare in albergo a non fare nulla!
Ebbene forse nessuno conosce la farraginosa burocrazia che impedisce loro di impegnarsi e guadagnarsi da vivere.
Vergogna per chi li percepisce come un peso.
Vergogna per chi non vede in ognuno di loro un figlio o un fratello in difficoltà.
Vergogna per chi non vede le loro speranze riposte in noi.
Vergogna per chi non vede nelle lacrime dei loro occhi un segno di difficoltà, d’incomprensione.
Vergogna per chi ha il compito di sorvegliare che il tutto funzioni e che da mesi passa la palla.
Vergogna per chi ha pensato e disposto le modalità organizzative e operative, lasciando tutto nelle mani di privati albergatori e di enti cosiddetti di tutela. Che cosa tutelano??? Questa affermazione per fortuna non è assolutistica in quanto, c’è chi, fra gli albergatori e gli enti di tutela, sta compiendo il proprio dovere e ha creato rete sul territorio per meglio affrontare le difficoltà.
In conclusione
– dov’è il Presidente della Regione Puglia, spesso in giro per l’Italia a difendere i diritti degli immigrati e che non vede i problemi presenti nel suo territorio?
– perché ha demandato il compito a privati, associazioni ed enti di tutela e non agli enti locali quali responsabili in primis, che si trovano ad affrontare situazioni di emergenza?
– cosa fare dopo la fase di emergenza? Cosa attuare di concreto?
A questo c’è una risposta: Non si sa! Vedremo!
Ecco le belle parole della politica. L’importate sapete cos’è?
E’ accaparrare voti, non lasciare la poltrona.
E’ facile dimenticare il passato, quando tutti erano nella miseria e molti erano costretti ad emigrare.
E’ facile dimenticare le proprie origini, nascondendole dietro un falso perbenismo.
E’ facile dimenticare le proprie carenze, poiché il sacco dei propri pregi viaggi sul davanti mentre quello dei difetti lo si porta dietro e non lo si vede.
Vergogna, vergogna, vergogna…
Palagiano, 28 dicembre 2011 ins. Raffaella
Francamente non capisco a cosa possa servire un post come questo. Si vuole forse combattere un odio presunto con dell’odio concreto?
Io non vedo in giro masse inferocite pronte a scagliarsi contro i “porci”. Vedo invece ripresentarsi con preoccupante periodicità articoli e commenti che vorrebbero dimostrare l’esistenza di un razzismo ben radicato anche a Palagiano. Se lo scopo è questo, forse a forza e di provarci e riprovarci riuscirete nel vostro intento. Non me lo auguro, ma comincio a temere fortemente l’effetto profezia che si auto-avvera.
Se invece lo scopo non è quello di creare le condizioni che verifichino a posteriori la validità di una tesi precostituita, vecchio vizio di certa sinistra fin dai tempi di Marx, se ne deve dedurre che in qualche ambiente si nutre forte odio nei confronti dei palagianesi tutti. Cosa cavolo vi abbiamo fatto, per giustificare tanto odio?
Mimmo Forleo
Vergogna, indignazione sì.
Odio, no.
Odio per i palagianesi tutti, no.
Indignazione per alcuni palagianesi, sì.
Fare di “tutta l’erba un fascio” non è nel mio stile come so non è nello stile di chi ha scritto l’articolo ed è giunta a scriverlo dopo aver ascoltato e visto per mesi quello che alcune persone, palagianesi o no poco importa, hanno detto e fatto. E sarebbe davvero poco intelligente “fare di tutta l’erba un fascio”, additare tutti i palagianesi visto che palagianesi siamo anche noi. Ma alcune –prima di tutto- persone, non si sono comportate bene con questi fratelli che hanno solo chiesto aiuto.
Vi racconto questo aneddoto:
una domenica sera, al termine della messa, mi si è avvicinato un uomo che quel giorno si trovava lì per caso, chiedendomi se fosse battezzato quel ragazzo di colore che quella sera -come ogni sera- aveva ricevuto la Santa Comunione.
Mi indignai. Gli risposi: “Guardati intorno: ti sei chiesto se tutti quei bianchi che hanno ricevuto la Comunione fossero battezzati?”
Mi guardò e andò via.
Non qualifico come “razziste” le frasi infelici uscite dalle bocche di alcune persone…che poi ti viene da dire “e vé alla chjis…”; le reputo più che altro frutto di ignoranza, di chiusura mentale. Perché, diciamocelo, per alcuni, palagianesi o non, “li gnur” -perché li chiamano così- sono persone venute qui a rubare qualcosa. Il lavoro, per esempio. Però se li vedono seduti ai marciapiedi di Viale Chiatona, allora dicono: “scé fatiet”. Ok, certo! Ma come fanno se non hanno il permesso di soggiorno? E se ce l’hanno, come fanno a lavorare se siamo pronti a dire “scé fatiet”, ma un lavoro non glielo forniamo?
E qui non siamo a fare del Comunismo spicciolo. Marx lasciamolo riposare in Pace. Come ho sentito dire spesso da qualcuno, “lavoriamo tutti per lo stesso sindacato”: non siamo di destra, non siamo di sinistra, non siamo atei, non siamo cattolici. Siamo e sono persone e chiunque, di destra-sinistra-ateo-cattolico, aiuterebbe un’altra persona in difficoltà. A cosa serve tirar fuori idealismi e ideologie quando si parla di Vite, di persone? C’è da tirare fuori solo il Cuore e la Carità…che non è solo una cosa dei cattolici.
Nessun odio per i palagianesi tutti. Però forse dobbiamo ammettere che in qualcosa si è sbagliato. E’ mancata quella che ci piace chiamare “sensibilizzazione”. Non è stato spiegato alla gente perché quei ragazzi sono qui. Bisognava spiegare che non ci stanno rubando nulla. Bisognava spiegare che se non lavorano è perché la legge non lo consente. Ma…”con i sé e con i ma la storia non si fa”…quindi ormai è fatta. Però forse dobbiamo imparare a correggerci se vogliamo che il nostro paese diventi migliore, senza sentirci accusati o odiati. Senza lavorare per racimolare qualche voto in più. Senza sentire questi fratelli, un fardello. Nessuno accusa, nessuno odia. L’odio porta al nulla.
Nel periodo natalzio, molto spesso si ascolta in tv o per radio, una canzone di John Lennon. L’ultima strofa dice:
“Imagine no possessions. I wonder if you can! No need for greed or hunger, a brotherhood of man. Imagine all the people
sharing all the world…”
…immaginiamo almeno di condividere il nostro paese…it’s easy if you try…è facile, se ci provi!
Quando leggo “forse nessuno si è mai accorto, passeggiando nel corso o nella piazza principale del paese, o non ha mai osservato che sono diventati le sputacchiere ufficiali, dopo il consumo esagerato di alcool e di birra nei bar e nei club.”, mi viene normale osservare due cose: che si vogliono prendono di mira tutti i palagianesi e che a qualcuno non è ancora passata la voglia di ergersi a pedagogista.
Se questi due atteggiamenti non costituisco il lascito di una ideologia che voleva “cambiare il mondo”, ditemi voi quale altro significato è possibile attribuirgli.
Quando leggo “E’ mancata quella che ci piace chiamare “sensibilizzazione”. Non è stato spiegato alla gente perché quei ragazzi sono qui. Bisognava spiegare che non ci stanno rubando nulla.”, io ravvedo ancora una volta un’accusa rivolta a tutti i palagianesi, considerati bisognosi di essere riportati sulla giusta via da qualcuno.
Marx era più intelligente di quanto si è portati a valutarlo ed era perfettamente consapevole del fatto che il “cambiamento” da lui auspicato non sarebbe mai potuto giungere per via sentimentale. Capiva fin troppo bene che l’uomo agisce solo quando ha in vista un fine e che la sua azione, atteso che pochi sono gli uomini capaci di lasciarsi guidare dalla forza dei sentimenti, poteva essere instradata solamente facendo balenare davanti ai suoi occhi un interesse concreto da raggiungere, “non avrete che da perdere le vostre catene”.
La storia si è fatta carico di dimostrare che catene ben peggiori potevano venire dalle false promesse provenienti da Marx, e ai suoi tristi epigoni non è rimasta altra via che quella consistente nella previsione di sicure catastrofi, qualora gli uomini non si convinceranno a voler seguire i suggerimenti provenienti da cotanti insigni pedagogisti da strapazzo. La catastrofe ambientale è lì dietro l’angolo e il razzismo sarebbe già operante. Avremo la catastrofe, così come abbiamo già il razzismo per colpa, manco a dirlo, del cattivo capitalismo che ci rende tutti egoisti. Solo il “Cuore e la Carità” potranno salvarci.
Questo, secondo il mio modestissimo parere, è fare ideologia; risulterà di bassa lega, se confrontata a quella di cui fu capace Marx, ma è pur sempre ideologia.
Mimmo Forleo
Ma allora tutte le campagne di sensibilizzazione dovrebbero essere eliminate perché presuppongono che il Paese intero sia ignorante? Non credo sia così! A Palagiano, così come in tanti se non tutti i paesi, c’è chi comprende, capisce e c’è chi non sa farlo perché non ha gli strumenti giusti. Penso agli anziani. Cosa ne sanno alcuni di loro di asilo politico, permesso di soggiorno, ecc? Non hanno il diritto di conoscere? Ripeto: non faccio mai di tutta l’erba un fascio, ma è innegabile che c’è gente che non sa di cosa stiamo parlando. Ne dà testimonianza il fatto che alcuni -l’ho sentito con le mie orecchie- arrivano ad offendere questi ragazzi. In parrocchia, abbiamo sentito dire ad alcuni bambini delle elementari che era meglio metterli tutti in galera. Può questo derivare dal pensiero di un bambinetto che ha appena iniziato a vivere? O forse lo ha ascoltato e semplicemente ripetuto?
Questa è la mia opinione che non si riferisce a tutti i palagianesi, ma non possiamo nemmeno mettere la testa sotto la sabbia come gli struzzi credendo di vivere in un paese in cui tutti sono onniscienti e che nulla vada spiegato per non ledere la sensibilità altrui.
Che bello questo commento! Complimenti a Ly.
Mimmo fa bene a “provocare” i nostri sentimenti e le nostre opinioni con i suoi scritti apparentemente “saccenti”, ma se letti con attenzione non sono altro che stimolo per la discussione e il confronto.
Palagiano non e’ altro che un semplice comune che si “accomuna” con il resto dell’Italia.
Non siamo di certo razzisti. Ma chi non lo e’ non fa lo stesso “rumore” di chi al contrario la pensa diversamente. Purtroppo.
Ben vengano queste discussioni.
Fanno bene ai nostri fratelli e in fondo….a noi stessi.
Life.
è inutile negare l’evidenza ragazzi… non tutti la pensavano così, ma molti!!! anche solo 10 per me sono molti e io mi vergogno! che bella figura!
Non voglio certo impedire a Ly, a mari e alla sig.ra Intini di sensibilizzare e informare chiunque, a loro parere, risulti bisognevole di essere sensibilizzato e informato. Ma questo è un conto, un altro conto è la forma scelta per sensibilizzare e informare. Così come un altro conto ancora è mettersi a discutere se dieci persone possano costituire o meno motivo di vergogna per un’intera comunità.
Io credo che finora tutta Palagiano abbia apprezzato e in qualche modo condiviso l’operato di quanti si sono spesi in prima persona per consentire la miglior accoglienza possibile dei rifugiati. Penso altresì che i palagianesi siano sufficientemente capaci di valutare correttamente e di saper distinguere tra i diversi soggetti, istituzionali e non, visti all’opera. Ma se si vuole informare anche a questo riguardo si è liberi di farlo. L’importante, in ogni caso, è scegliere la giusta forma di comunicazione, evitando di gettare alle ortiche quanto di buono è stato fin qui realizzato.
Mimmo Forleo
giusto mimmo, presumo ci sarà stata tanta altra gente solidale… purtroppo c’è gente razzista ovunque e non solo nei confronti di gente dalla pelle di colore diversa! io a parte sentire critiche non sono riuscita a capire che fine abbiano fatto questi ragazzi…