VERONESI: MORIRE ? UN DIRITTO FONDAMENTALE
22 Novembre 2005E' un libro che difende l'eutanasia volontaria.
Il titolo e' un manifesto, nel senso che dentro c'e' gia' tutto: Il diritto di morire, la liberta' del laico di fronte alla sofferenza.
''I vescovi – dice Veronesi – adesso rischiano di oltrepassare il limite.
Come scriveva Montanelli, stanno cercando di obbligarci a adeguarci a un credo nel quale non crediamo.
Le ultime dichiarazioni del cardinale Ruini, per esempio, devono far pensare.
E sono difficili da accettare.
Quando Ruini dice che l'uso della pillola equivale a un omicidio, manifesta un pensiero che va in realta' ben oltre il significato delle sue parole.
L'obiettivo della Chiesa e' rimettere in discussione la legge sull'aborto.
La verita' e' che ci vogliono togliere la 194, diciamolo con chiarezza.
Uno stato laico deve reagire, ricordare alla Chiesa che ci sono confini da rispettare”. “Guardi, io rispetto le opinioni di tutti. Ma un conto sono le idee, un altro le leggi. La legge sull'aborto e' stata votata dal 70 per cento del popolo italiano.
La posizione della Chiesa e', quindi, in opposizione non solo allo Stato italiano, ma al popolo italiano.
La Ru-486 e' in linea con la 194, il suo utilizzo, naturalmente all'interno di regole precise, non deve costituire un problema.
Si tratta, in sostanza, di praticare l'aborto per via farmacologica invece che chirurgica.
Se e' diventata un problema, e' perche' se ne e' voluto fare un caso politico.
Non dobbiamo sottovalutare poi che proibire questa pillola, accettata dalla maggioranza dei paesi europei, porterebbe inevitabilmente alla nascita di un mercato nero. Il proibizionismo non e' mai una risposta efficace”.
Lei propone di autorizzare l'eutanasia?
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“Voglio semplicemente porre il problema, tentare di aprire un confronto su un argomento tabu', un tema di cui nessuno vuole parlare. (…) Io sostengo il valore dell'eutanasia come richiesta volontaria e cosciente di porre fine alla propria esistenza.
Cosa che puo' maturare quando la vita diventa insopportabile per il dolore, la sofferenza e la perdita della propria dignita'. Dai dati dell'Olanda, dove l'eutanasia e' legale, appare che la richiesta riguarda per l'85 per cento i malati terminali”.
“Credo che il diritto di morire – sostiene l'ex ministro della Sanita' – faccia parte del corpus fondamentale dei diritti individuali: il diritto di formarsi o non formarsi una famiglia, il diritto alle cure mediche, il diritto a una giustizia uguale per tutti, il diritto all'istruzione, il diritto al lavoro, il diritto alla procreazione responsabile, il diritto all'esercizio di voto, il diritto di scegliere il proprio domicilio”. “La natura non ha previsto l'immortalita' dell'uomo, anzi, la morte e' uno dei suoi principi. Non si puo' rimanere in vita quando la vita non e' piu' vita. (…) La medicina spesso espropria il diritto alla morte. Macchine complesse tengono in vita persone senza coscienza per settimane, mesi, anni. Questa e' una vera violenza alla natura. Ma il compito della medicina non e' quello di legiferare. La scienza aspetta una legge che faccia chiarezza sui limiti del suo intervento”. La legge olandese? “Potrebbe costituire un buon punto di partenza. Stabilisce una procedura seria e accurata, ma permangono dubbi sulla genuina volonta' del paziente che manifesta il desiderio di eutanasia. E' difficile capire fino a che punto conti l'influenza dei famigliari, oppure il livello di depressione nel quale il malato precipita. Il cammino sara' lungo, ma ritengo sia importante cominciarlo. Sarebbe un segno di civilta'”, conclude Veronesi.(ANSA).