Via Luigi Dipierro ? Antifascista Palagianese
6 Luglio 2005Il 25 GENNAIO si scioglie la Camera. Nella campagna elettorale che si va ad aprire, dal balcone di Piazza Venezia, Mussolini chiarisce che escluder? ogni alleanza con altri partiti, soprattutto con quelli di sinistra. A tutti gli altri invece “che vogliono marciare con noi per la sconfitta del pericolo rosso” propone di entrare su un'unica lista, detto poi “il listone”. “… sono invitati a entrare in una grande lista elettorale tutti quegli uomini del popolarismo, del liberalismo e delle frazioni della democrazia sociale, disposti a collaborare con una maggioranza fascista”. L'invito lo ripete anche il 24 marzo al Teatro Costanzi dove per la prima volta, ? utilizzata la radio che trasmette il discorso in varie zone della citt?.
Il giorno delle elezioni del ?24, il nostro concittadino si rec? alle urne per esprimere il suo voto; l?unico seggio elettorale (casa del fascio) era allestito presso gli alloggi dove oggi ? situata la sacrestia dell?Immacolata, (esistono foto testimoniali) vi erano all?interno del seggio due urne vigilate a vista da due militi, oltre i componenti del seggio.
Il sistema elettorale non era affatto per nulla simile a quello che conosciamo attualmente. Si doveva imbucare la scheda in una delle due urne se il voto espresso fosse a favore del “listone” fascista, viceversa chi imbucava la scheda nell?altra urna di fatto esprimeva il voto contrario. ?Dunque nessun voto segreto, tutto alla luce del duce?.
Il nostro Luigi Dipierro si impose affinch? la sua scheda venisse messa nell?urna ?diciamo di opposizione? la cosa fu fatta, ma con il risultato che a distanza di qualche giorno fu letteralmente cacciato via dal suo impiego comunale.
Perduto il posto di lavoro visse di stenti e scherni perpetrati da alcuni nostri “benpensanti concittadini”.
Il giorno delle elezioni del ?24, il nostro concittadino si rec? alle urne per esprimere il suo voto; l?unico seggio elettorale (casa del fascio) era allestito presso gli alloggi dove oggi ? situata la sacrestia dell?Immacolata, (esistono foto testimoniali) vi erano all?interno del seggio due urne vigilate a vista da due militi, oltre i componenti del seggio.
Il sistema elettorale non era affatto per nulla simile a quello che conosciamo attualmente. Si doveva imbucare la scheda in una delle due urne se il voto espresso fosse a favore del “listone” fascista, viceversa chi imbucava la scheda nell?altra urna di fatto esprimeva il voto contrario. ?Dunque nessun voto segreto, tutto alla luce del duce?.
Il nostro Luigi Dipierro si impose affinch? la sua scheda venisse messa nell?urna ?diciamo di opposizione? la cosa fu fatta, ma con il risultato che a distanza di qualche giorno fu letteralmente cacciato via dal suo impiego comunale.
Perduto il posto di lavoro visse di stenti e scherni perpetrati da alcuni nostri “benpensanti concittadini”.
P.S. In quella occasione (1924) a livello nazionale si alz? una voce che fermamente denunci? i brogli elettorali, si chiamava Giacomo Matteotti.
Di luigi Dipierro non mi fu mai detto che avesse scritto romanzi o testi ecc, mi fu invece riferito che scrivesse e leggesse lettere cos? come ? stato gi? riportato e che avesse un?ottima calligrafia.
Cordialmente