Viva Balotelli, Viva l’Italia!
29 Giugno 2012E finalmente Italia!
Questa piccola nazione sofferente, maltrattata, in piena crisi economica, ha dato uno scatto d’orgoglio e si e’ sentita ancora grande.
Due gol di Balotelli e tutti gli italiani sono esplosi nella loro gioia dimostrando, dopo tanto tempo, attaccamento alla nazione.
Noi siamo cosi, ci vuole tanto per abbatterci….ci vuole poco per esaltarci.
Siamo Italiani!
E’ bastata una partita di calcio per ridarci coraggio e credere nuovamente che ” a noi nessuno ci distrugge”!
Dalle Alpi alla Sicilia abbiamo festeggiato tutta la notte scacciando i demoni della “depressione”. Ce la possiamo fare,ora e’ certo!
Ci scrolleremo di dosso tutte le paure, ritorneremo a lavorare duramente e combatteremo contro ogni avversita’ che il mondo economico ci propina quotidianamente.
E’ forte la nazionale di calcio…quindi siamo forti anche NOI!
Un Italiano di colore ha dato via ad un effetto domino di positività.
E’ questo lo sport, e’ questo il calcio.
Balotelli ha soprattutto “segnato” un cambiamento culturale dimostrando che l’Italia ha bisogno di tutti per vincere. Una societa’ multietnica e’ piu’ ricca, come d’altronde ci insegnano gli Stati Uniti d’America.
Uno, dieci,cento,mille, Balotelli….che ben vengano!
Da oggi questo straordinario personaggio rappresentera’ tutti coloro che hanno scelto il nostro paese per ritornare a sognare. Dall’Africa ai Balcani.
Loro, insieme a noi, renderanno l’Italia ancora piu’ forte.
Il calcio? ” Solo 11 miliardari che corrono dietro ad un pallone….”?
No ragazzi, e’ molto, molto di piu’!
Ieri sera ne abbiamo avuto la prova in tutte le piazze italiane.
Viva Balotelli, viva l’Italia.
Life
“”……è una statua d’ebano che si sta stagliando sul cielo di Varsavia!”.
Devo confessarlo…..ieri sera ho trattenuto a stento l’emozione e le lacrime.
Perché il calcio è una metafora perfetta della vita e Mario Balotelli è il simbolo perfetto di quello che stiamo vivendo.
Il talento che viene massacrato di critiche da giornalisti, spesso, incompetenti e faziosi.
Il talento, poi, che si ribella e scarica tutta la sua rabbia e la sua classe dimostrando che, alla fine, non si può fare a meno di lui.
Ed è intorno al talento, intorno al merito, che si costruiscono le cose grandi, destinate a rimanere nella storia.
Prandelli lo ha capito, dimostrando di non cedere al folle perbenismo moralista che voleva Balotelli fuori dalla Nazionale.
Prandelli ha saputo coniugare le mattane di Cassano, la rabbia di Balotelli, con la puntualità e precisione di Pirlo, la foga di De Rossi, il lavoro silenzioso di Marchisio, la classe di Montolivo, l’abnegazione di Balzaretti, la forza di Chiellini, l’intelligenza di Bonucci, l’autorità di Barzagli e la sicurezza di Buffon.
Ora tocca agli italiani del “mondo reale” capire come mescolare le proprie qualità.
Quel “tracciante”, come lo definisce Repice di Radio Rai, mi ha fatto spellare le mani non solo per il gesto sportivo ma, soprattutto, per ciò che può rappresentare.
Thank you, bad boys!
R.T.
http://www.youtube.com/watch?v=EipRwUR4puw
certo che se guadagnessero il giusto … invece i redditi dei componenti delle nazionali di Spagna, Italia, Germania, Inghilterra, Portogallo e Francia insieme fanno il PIL di un piccolo stato. Comunque, forza Italia (…ops, maledetto Silvio, è riuscito anche a farmi tentennare sull’esultanza…). Ok, forza italiani, in ogni senso!
Ciao Luigi, io penso che gia’ guadagnano il giusto.
Quei “miliardari in mutande” muovono la fabbrica piu’ grande d’Italia.
Se non ci fossero loro tanti “operai” sarebbero a spasso!
Ecco perche’ Monti, il giorno dopo la sua infelice frase “Per me sarebbe giusto chiudere il campionato per almeno 2 anni!” , aggiunse che era solo una provocazione.
Non so il PIL che produce il calcio, ma credo che sia sostanzioso.
Ce ne fossero migliaia di miliardari cosi’…capaci!
Un saluto e ricordati che ti aspetto.
Life.
Life, ancora una volta mi dico d’accordo con la linea “liberista” da te inaugurata quando hai portato l’esempio del parcheggiatore abusivo.
Devo invece annotare che Luigi insiste con la teoria del “giusto” guadagno, senza sforzarsi di farci capire in cosa potrebbe consistere.
Mimmo Forleo
A prescindere da tutte le critiche -giustissime!- in merito agli stipendi dei calciatori, ieri sera mi sono commossa.
Come si può odiare il calcio se forse è l’unica occasione in cui da nord a sud ci sentiamo uniti?
Non potevamo non vincere contro la Germania!
Ci davano per finiti ed invece siamo arrivati in finale, a testa alta, combattendo.
E questi europei voglio vincerli! Per me, per ogni italiano, per la crisi che ci sta annientando e per Prandelli che è un grande uomo: ha avuto coraggio e determinazione, ha dato fiducia a Cassano e Balotelli che non sono facili da gestire e loro lo hanno ringraziato nel modo migliore.
Grazie ragazzi…anche per lo Spread che è andato giù e per la Borsa di Milano che è andata su. E’ merito vostro: io ci credo!
E’ forse difficile decretare quale sia un “giusto” stipendio per un calciatore. Ma è certamente facile dire che le cifre che guadagnano ora ed il costo dei loro cartellini è ingiusto.
Basti vedere che i più grandi club europei hanno bilanci in passivo e debiti enormi: dal Manchester Utd al Liverpool fino alle big Italiane, Juve su tutte, la quale per gli anni scorsi si è affidata agli azionisti e per i prossimi tre anni potrà contare sui soldi di Jeep.
Qualcuno potrà dire: fatti loro, ce li rimettono i presidenti paperoni. Diversamente vero.
Su tutti l’esempio di Bankia, la banca spagnola che verrà rimessa in sesto coi soldi della Ue dopo aver tirato fuori i soldi per Kakà e CR7.
http://www.corriere.it/esteri/12_giugno_07/maxiprestiti-bankia-real_cb92eeb0-b064-11e1-b62b-59c957015e36.shtml
…per il resto, grande Italia!
Dire quale sia il giusto stipendio per un calciatore è invece facilissimo: basta prendere una busta paga, leggervi la cifra sopra riportata e farsene una ragione.
Trovo del tutto insensati i tentativi volti ad abbinare i risultati della nazionale di calcio con la crisi e lo spread, per non parlare poi delle agevolazioni che banche e governi concedono ai club. Oggi viene facile parlare di Bankia, ma bisognerebbe anche ricordarsi di come andò a finire la vicenda tributaria che interessò la Lazio di Cragnotti.
Ecco, se proprio si vuol parlare di giustizia, l’unica soluzione giusta sarebbe stata decretare il fallimento della Lazio, ieri, e attendere con tranquillità quello di Bankia, oggi. Il mercato una soluzione giusta la trova sempre.
Mimmo Forleo
La soluzione del mercato è un emiro per ogni squadra. A questi prezzi, giusti.
L’Italia batte la Germania in una partita di calcio, la Germania batte l’Italia in tutto il resto, il doppio degli stipendi rispetto all’Italia, diritti civili avanzati per le fasce più deboli e minoranze, qualità della vita, i politici si dimettono per una sciocchezza e guadagnano molto meno.
Non mi basta solo vincere una partita di calcio.